Attivi efficaci e brillanti, drastici come pupi danzanti. O latenti insicuri e sommessi, decadenti perché sempre gli stessi. Tese le corde, aeree, sonore e cardiache, salpiamo per un tentativo post-futurista di abitare il grattacielo traballante dei presenti possibili. A fili scoperti, evochiamo stralci del ‘900 che ancora ci sono cuciti addosso e le scatole sovrapposte dell’impromptu sono una piccola barca che non vuole approdare allo spettacolare né all’estemporaneo, ma oscillare e vivere della fusione di tempi, modi, storie. Cerchiamo quella terra di mezzo in estinzione, dell’esistere e vigilare il corpo, il suono e la lampada durante la notte, con un pensiero per l’umano, laddove il vero mostrarsi è periglioso ed il ben guardare ancor di più.
Qui ancora ai piedi di sempiterne fabbriche della felicità e magnifici templi di progresso, qui ancora sepolti da eroismi che non hanno più l’ingenua freschezza di una volta, qui impauriti dall’ennesima Grande depressione. Sentiamo le luci della ribalta, nel regno dell’immagine autocratica digitale, dovere rovesciarsi come una debole fiamma ancora capace di sussurrare e fare percepire qualcosa, à rebours. Sentiamo che l’osservare e il sentire, non il riprodurre forsennatamente, sia oggi un atto roboante e futurista che reca la responsabilità di scegliere segni che ancora parlano, che ancora significano. Speriamo che quel gusto infantile dello sfaldare le forme, come calcio alla seriosità ossequiosa, possa farvi fiorire un prato in testa, gocciolare una diagonale luminescente, turbinare una visione imprevista.
IN SICILIA è attiva una fortissima tradizione bandistica. Il contesto decentrato e le caratteristiche socio-culturali hanno contribuito nei decenni a mantenere salda una delle tradizioni culturali più importanti della Sicilia: il patrimonio bandistico come forma immateriale di Cultura della Tradizione. SUONI DI SICILIA è un focus sulle radici del jazz in Sicilia. Parte dall’idea di unire attraverso un processo di “contaminazione”, la tradizione del jazz contemporaneo a quello della tradizione bandistica siciliana oltre che ad approfondire le origini del jazz e la sua relazione culturale con la Sicilia.
La SELINUS MARCHING BAND ci accompagnerà attraverso un breve percorso sonoro che introdurrà il primo concerto della terza edizione del festival Mediterraneo Jazz.
Iniziativa direttamente promossa da
Regione Siciliana – Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana)
L’Orchestra Creativa dell’Emilia-Romagna è un gruppo composto da musicisti attivi in Italia e all’estero nell’ambito delle musiche di ricerca nato nelo dicembre 2021.
Accanto a esponenti storici della scena bolognese sin dagli anni ’90 (come il direttore musicale Puglisi, Vasi, Bignardi, Marraffa) sono stati inseriti nell’ensemble alcuni giovani musicisti già professionalmente affermati per creare un dialogo intergenerazionale che dia continuità a questa scena musicale regionale con tutte le sue peculiarità, dall’approccio trasversale ai generi all’apertura verso i nuovi linguaggi.
L’Orchestra Creativa è nata anche con l’intenzione di invitare importanti musicisti della scena internazionale a dirigerla per realizzare nuovi repertori in prima assoluta. Dopo l’esordio con Gunter “Baby” Sommer, l’Orchestra Creativa è stata diretta da Wayne Horvitz, poi da Ernst Reijseger per il festival Angelica ed infine dal clarinettista Marty Ehrilch per un tributo alla musica del grande sassofonista afroamericano Julius Hemphill per” La Grande Notte del Jazz” a Brescia, capitale della cultura 2023.
L’Orchestra è formata anche da diversi musicisti esperti, oltre che nelle pratiche improvvisative, nella scrittura e nella direzione degli organici più disparati e nei generi più diversi, dal trio jazz alla big band all’orchestra sinfonica, dalla musica elettroacustica fino al pop più sofisticato.
L’Orchestra Creativa è stata pensata come gruppo modulare, ovvero composta da un organico non fisso ma con una rotazione di musicisti attorno a un nucleo stabile, al fine di adattare l’ensemble alle specificità di ogni singola produzione intesa come evento unico e con repertorio continuamente in mutamento.
L’edizione dell’Orchestra Creativa presentata per “Mediterraneo Jazz 2023” è ancora una volta diversa dalle precedenti: con la direzione di Fabrizio Puglisi un nucleo di musicisti proveniente dall’Emilia-Romagna si integrerà ad alcuni musicisti siciliani attivi nell’ambito delle musiche improvvisate e di ricerca ed ospiterà la contrabbassista Silvia Bolognesi. Il repertorio sarà in parte costituito da brani brani che, sin dai primi anni 2000, Curva Minore aveva commissionato a Puglisi in vari contesti, dalla sonorizzazione dal vivo del film “Tabù” di Murnau fino ai “Frammenti” scritti per un ensemble ideato da Lelio Giannetto con, tra gli altri, Giancarlo Schiaffini e Stefano Zorzanello.
La conferenza si propone di ridisegnare storicamente la mappa creativa della presenza siciliana nella musica “Jass” di New Orleans. Verranno affrontati in sintesi la fase migratoria di metà Ottocento, la via del tramonto del Ragtime, Il ruolo determinante delle Marching Band, lo sviluppo e la nascita del Jazz, raccontando inoltre la fondamentale influenza di taluni misconosciuti musicisti di origine siciliane assai rappresentativi della ricchezza creativa proveniente dalla nostra isola. La conferenza sarà coadiuvata da ascolti di brani musicali e dalla visione di video.
IN SICILIA è attiva una fortissima tradizione bandistica. Il contesto decentrato e le caratteristiche socio-culturali hanno contribuito nei decenni a mantenere salda una delle tradizioni culturali più importanti della Sicilia: il patrimonio bandistico come forma immateriale di Cultura della Tradizione. SUONI DI SICILIA è un focus sulle radici del jazz in Sicilia. Parte dall’idea di unire attraverso un processo di “contaminazione”, la tradizione del jazz contemporaneo a quello della tradizione bandistica siciliana oltre che ad approfondire le origini del jazz e la sua relazione culturale con la Sicilia.
Iniziativa direttamente promossa da:
Regione Siciliana – Assessorato della Cultura e dell’Identità Siciliana
GIANMICHELE TAORMINA
Storico e critico specializzato in materia di musica afroamericana, docente di Storia del Jazz e della Musica del Novecento, Gianmichele Taormina è docente presso il Conservatorio di Musica di Stato Arturo Toscanini di Ribera. Ha inoltre insegnato presso la Scuola Europea D’Orchestra Jazz e presso la Scuola Popolare di Musica Fondazione The Brass Group di Palermo. Ha tenuto seminari musicologici per l’Università degli Studi di Palermo (Dipartimento Arti e Comunicazioni), nonché workshop di giornalismo musicale per enti, scuole superiori, associazioni e festival internazionali (Rumori Mediterranei, Orestiadi di Gibellina, Terni in Jazz). Tra le tante, si segnalano le conferenze musicologiche tenute sulle figure di Billie Holiday, Nick La Rocca, Frank Zappa, Anthony Maggio e sui Pionieri del Jazz di fine Ottocento. Nel settore della critica musicale Taormina ha curato la rubrica “Jazz Mood” sul portale de La Stampa.it. Il critico siciliano ha inoltre collaborato con il bimestrale Jazzit, per la rivista specializzata belga Jazz’halo, ed inoltre con lo storico quotidiano L’Ora di Palermo nonché per il prestigioso mensile Musica Jazz. Inoltre con le riviste musicali specializzate “Jazz’n’ Blues ‘n’ Around”, “Music”, “Il Gezzitaliano” e “Jazz”. Attualmente ricopre il ruolo di critico per i siti web tra i quali Jazzitalia e Jazzconvention. In altri ambiti Taormina ha realizzato come conduttore radiofonico per RAI, Radio 3, i programmi Fuochi, Invenzioni a Due Voci e Storyville.
IN SICILIA è attiva una fortissima tradizione bandistica. Il contesto decentrato e le caratteristiche socio-culturali hanno contribuito nei decenni a mantenere salda una delle tradizioni culturali più importanti della Sicilia: il patrimonio bandistico come forma immateriale di Cultura della Tradizione. SUONI DI SICILIA è un focus sulle radici del jazz in Sicilia. Parte dall’idea di unire attraverso un processo di “contaminazione”, la tradizione del jazz contemporaneo a quello della tradizione bandistica siciliana oltre che ad approfondire le origini del jazz e la sua relazione culturale con la Sicilia.
La SELINUS MARCHING BAND ci accompagnerà attraverso un breve percorso sonoro a conclusione della conferenza – lezione tenuta da Gianmichele Taormina.
Iniziativa direttamente promossa da:
Regione Siciliana – Assessorato della Cultura e dell’Identità Siciliana
Concerto solista al tramonto in compagnia del virtuoso sassofono di Edoardo Marraffa
La Musica diSTURBA /// voce, violino, theremin, elettronica, giocattoli
Nel suo set grande e colorato, la polistrumentista pizzica corde, spinge pulsanti e gira manopole. Con la sua scatolina blu aggiunge e moltiplica suoni, e si creano dei piccoli mondi paralleli, in cui voci soavi si confondono con i theremin, maiali gialli diventano cantanti e canzoni dolci e malinconiche sprofondano in abissi di noise.
Polistrumentista, cantante e compositrice. Diplomata in violino, suona theremin, tastiere, synth, effetti elettronici, looper e giocattoli sonori. Il suo percorso artistico abbraccia vari generi – canzone d’autore, rock, jazz, improvvisazione libera, elettronica, minimalismo – ed esperienze diverse – sonorizzazione di film muti, registrazione di colonne sonore originali, accompagnamento di spettacoli teatrali, reading e programmi televisivi. Ha vari progetti in attivo, tra cui OoopopoiooO, duo surreale e dadaista che condivide con Vincenzo Vasi. Ha partecipato a moltissimi festival nazionali ed internazionali come Umbria Jazz, Electromagnetica (Cile), B-Classic (Belgio), Dong! (Danimarca), Tectonics (Scozia), Dancity, RoBOt.
Ha collaborato con un gran numero di artisti tra i quali Tristan Honsinger, Ernst Reijseger, Enrico Gabrielli e Calibro35, Stefano Bollani, Mats Gustafsson e Fire! Orchestra, Wayne Horvitz, John De Leo, Cristina Donà, Stefano Benni, Hamid Drake, Lino Guanciale, Anna Maria Hefele, Giancarlo Schiaffini.
Tre personalità completamente diverse che si legano sotto l’influsso del suono, ognuna a modo suo, con delicatezza e potenza esplosive. Tre menti che si intrecciano con l’ausilio dei propri strumenti viaggiando nello spazio e nel tempo senza coordinate ma senza smarrirsi. MaMaSi e’ un’esperienza tattile e aleatoria dove l’ascoltatore si immerge in uno slancio del suono che raggiunge le menti e attraversa i corpi.
MAMASI trio vi aspetta con mente e cuore aperti per un viaggio all’esplorazione del del vostro Io piu’ nascosto. Siete Pronti?
𝘐𝘭 𝘵𝘳𝘪𝘰 𝑹𝑨𝑫𝑰𝑪𝑬𝑻𝑬𝑹𝑺𝑨 𝘳𝘢𝘱𝘱𝘳𝘦𝘴𝘦𝘯𝘵𝘢 𝘭’𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘧𝘳𝘢 𝘥𝘶𝘦 𝘥𝘪𝘷𝘦𝘳𝘴𝘦 𝘨𝘦𝘯𝘦𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪 𝘥𝘪 𝘮𝘶𝘴𝘪𝘤𝘪𝘴𝘵𝘪 𝘦 𝘥𝘪 𝘦𝘴𝘱𝘦𝘳𝘪𝘦𝘯𝘻𝘦 𝘢 𝘭𝘰𝘳𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘯𝘦𝘴𝘴𝘦. 𝘚𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘪𝘯𝘵𝘳𝘦𝘤𝘤𝘪𝘢𝘵𝘦 𝘪𝘯𝘧𝘢𝘵𝘵𝘪 𝘭𝘦 𝘦𝘴𝘱𝘦𝘳𝘪𝘦𝘯𝘻𝘦 𝘥𝘦𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘣𝘣𝘢𝘴𝘴𝘪𝘴𝘵𝘢 𝑳𝒆𝒍𝒊𝒐 𝑮𝒊𝒂𝒏𝒏𝒆𝒕𝒕𝒐, 𝘪𝘭 𝘲𝘶𝘢𝘭𝘦 𝘩𝘢 𝘥𝘢𝘵𝘰 𝘭’𝘪𝘯𝘱𝘶𝘵 𝘱𝘦𝘳 𝘭𝘢 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘵𝘳𝘪𝘰 𝘥𝘰𝘱𝘰 𝘭’𝘪𝘯𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘪𝘭 𝘣𝘢𝘵𝘵𝘦𝘳𝘪𝘴𝘵𝘢 𝑫𝒐𝒎𝒆𝒏𝒊𝒄𝒐 𝑺𝒂𝒃𝒆𝒍𝒍𝒂 𝘦 𝘪𝘭 𝘴𝘢𝘴𝘴𝘰𝘧𝘰𝘯𝘪𝘴𝘵𝘢 𝑻𝒐𝒎𝒎𝒂𝒔𝒐 𝑴𝒊𝒓𝒂𝒏𝒅𝒂, 𝘨𝘪𝘰𝘷𝘢𝘯𝘪 𝘮𝘶𝘴𝘪𝘤𝘪𝘴𝘵𝘪 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘦𝘴𝘴𝘢𝘵𝘪 𝘴𝘪𝘢 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘵𝘳𝘢𝘥𝘪𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘭𝘪𝘯𝘨𝘶𝘢𝘨𝘨𝘪 𝘥𝘦𝘭 𝘑𝘢𝘻𝘻, 𝘴𝘪a alla 𝘮𝘶𝘴𝘪𝘤𝘢 𝘢𝘱𝘱𝘦𝘳𝘵𝘦𝘯𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘰𝘴𝘪𝘥𝘥𝘦𝘵𝘵𝘢 “𝘯𝘦𝘸 𝘵𝘩𝘪𝘯𝘨”, 𝘮𝘢 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘭 𝘧𝘢𝘴𝘤𝘪𝘯𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰𝘳𝘪𝘵à 𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘢𝘴𝘴𝘪 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘶𝘴𝘪𝘤𝘢 𝘪𝘮𝘱𝘳𝘰𝘷𝘷𝘪𝘴𝘢𝘵𝘢 𝘦 𝘥𝘦𝘪 𝘭𝘪𝘯𝘨𝘶𝘢𝘨𝘨𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘦𝘮𝘱𝘰𝘳𝘢𝘯𝘦𝘪. 𝘓’𝘦𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘦 𝘭𝘢 𝘵𝘳𝘢𝘷𝘰𝘭𝘨𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘦𝘯𝘦𝘳𝘨𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘣𝘣𝘢𝘴𝘴𝘪𝘴𝘵𝘢 𝑳𝒆𝒍𝒊𝒐 𝑮𝒊𝒂𝒏𝒏𝒆𝒕𝒕𝒐 𝘩𝘢 𝘨𝘶𝘪𝘥𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘭 𝘵𝘳𝘪𝘰 𝑹𝑨𝑫𝑰𝑪𝑬𝑻𝑬𝑹𝑺𝑨 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘥𝘰𝘭𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘳𝘦𝘭𝘪𝘻𝘻𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘰𝘮𝘰𝘯𝘪𝘮𝘰 𝘥𝘪𝘴𝘤𝘰 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘪𝘻𝘻𝘢𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘭’𝘦𝘵𝘪𝘤𝘩𝘦𝘵𝘵𝘢 𝘱𝘢𝘭𝘦𝘳𝘮𝘪𝘵𝘢𝘯𝘢 𝑨𝒍𝒎𝒆𝒏𝒅𝒓𝒂 𝘯𝘦𝘭 𝘨𝘦𝘯𝘯𝘢𝘪𝘰 𝘥𝘦𝘭 2020, 𝘮𝘢 𝘶𝘴𝘤𝘪𝘵𝘰 𝘯𝘦𝘭 2021, 𝘱𝘰𝘴𝘵𝘶𝘮𝘰 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘦𝘮𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢 𝘴𝘤𝘰𝘮𝘱𝘢𝘳𝘴𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘣𝘣𝘢𝘴𝘴𝘪𝘴𝘵𝘢. 𝘙𝘪𝘮𝘢𝘯𝘦 𝘢𝘯𝘤𝘰𝘳𝘢 𝘢𝘥𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘯𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘶𝘴𝘪𝘤𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘳𝘪𝘰 𝘭’𝘦𝘯𝘦𝘳𝘨𝘪𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭’𝘪𝘮𝘱𝘳𝘰𝘷𝘷𝘪𝘴𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝘧𝘭𝘶𝘴𝘴𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘱𝘶𝘭𝘴𝘰𝘳𝘦 𝘦 𝘭’𝘪𝘥𝘦𝘢 𝘥𝘪 𝘶𝘯 𝘮𝘢𝘵𝘦𝘳𝘪𝘢𝘭𝘦 𝘴𝘰𝘯𝘰𝘳𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘢 𝘢𝘵𝘵𝘳𝘢𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘥𝘪 𝘳𝘪𝘦𝘭𝘢𝘣𝘰𝘳𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘦 𝘥𝘪 𝘴𝘤𝘢𝘮𝘣𝘪𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘪𝘯𝘶𝘰 𝘧𝘳𝘢 𝘪 𝘵𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘰𝘯𝘦𝘯𝘵𝘪. 𝘕𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘧𝘰𝘳𝘮𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦 𝘢𝘵𝘵𝘶𝘢𝘭𝘦 𝑨𝒍𝒆𝒔𝒔𝒊𝒐 𝑪𝒐𝒓𝒅𝒂𝒓𝒐 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘱𝘳𝘦 𝘢𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘳𝘢𝘣𝘣𝘢𝘴𝘴𝘰 𝘪𝘭 𝘱𝘰𝘴𝘵𝘰 𝘭𝘢𝘴𝘤𝘪𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘢 𝑳𝒆𝒍𝒊𝒐 𝑮𝒊𝒂𝒏𝒏𝒆𝒕𝒕𝒐 𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘥𝘢 𝘶𝘯 𝘭𝘢𝘵𝘰 𝘶𝘯𝘢 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘪𝘯𝘶𝘪𝘵à 𝘤𝘰𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘤𝘩𝘦 è 𝘭𝘢 𝘱𝘳𝘢𝘴𝘴𝘪 𝘦𝘴𝘦𝘤𝘶𝘵𝘪𝘷𝘢 𝘥𝘪 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘵𝘳𝘪𝘰, 𝘮𝘢 𝘥𝘢𝘭𝘭’𝘢𝘭𝘵𝘳𝘰 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘢 𝘭𝘪𝘯𝘧𝘢 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘵𝘪𝘷𝘢 𝘨𝘳𝘢𝘻𝘪𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘴𝘶𝘦 𝘦𝘴𝘱𝘦𝘳𝘪𝘦𝘯𝘻𝘦 𝘮𝘢𝘵𝘶𝘳𝘢𝘵𝘦 𝘢𝘵𝘵𝘳𝘢𝘷𝘦𝘳𝘴𝘰 𝘧𝘪𝘨𝘶𝘳𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘦 𝑫𝒂𝒏𝒊𝒆𝒍𝒆 𝑹𝒐𝒄𝒄𝒂𝒕𝒐 𝘦 𝘪𝘭 𝘴𝘶𝘰 “𝘓𝘶𝘥𝘶𝘴 𝘎𝘳𝘢𝘷𝘪𝘴”.
“… E maglie a righe fuori dal tempo per rinnovare, ancora una volta, nel rituale dell’ascolto di un disco, la necessità di gioia…”
ARGONAUTICA _ ideazione e conduzione Tommaso Miranda
La performance si dipana attraverso un percorso musicale concepito come una vera e propria processione percettiva. Il pubblico è invitato a riunirsi alle ore 19h00 presso piazza Castello per poi proseguire in una marcia sonora guidata dalla Blowin’ Hard Pool che raggiungerà e si ricongiungerà con altri performers, musicisti, danzatori ed attori solisti lungo un percorso che attraverserà il centro storico di Polizzi Generosa per poi guidare il pubblico verso il piano di della Santissima Trinità. La performance è una sorta di ricongiungimento con lo spirito della ricerca della conoscenza, del viaggio e della scoperta sempre nuova: è questo l’intento che si propone con questo percorso percettivo-sonoro, lasciandosi ispirare dalle caratteristiche dei luoghi e dell’ambiente acustico circostante. La performance prevede la partecipazione di circa venti performers tra musicisti, danzatori ed attori.
BLOWIN’ HARD POOL
Il BLOWIN’ HARD POOL è un’unione di musicisti di diverse generazioni che, partendo dalla formula della marching band, unisce nelle loro performance sia sonorità e ritmi di natura Jazz e Funk, aprendosi quindi a momenti dedicati all’improvvisazione talvolta anche libera, sia momenti dal carattere più popolare e mediterraneo, ripercorrendo quella che é l’antica tradizione bandistica che caratterizza da sempre i momenti festivi di natura folkloristico-religiosa. L’unione di queste essenze viene dunque elaborata e restituita tramite la creatività e l’esperienza di ogni singolo componente del B.H.P. in modo da generare trame sonore dal sapore ora vigoroso e ritmico, ora sperimentale, puntando a quella che possiamo definire come una rielaborazione e un rinnovamento di quello che il termine street band possa suggerire.
In questo progetto, il primo piano e lo sfondo si modificano continuamente man mano che emergono sia il suono che le immagini, strutture fisse che si espandono con estrapolazioni improvvisate. La performance ha una durata di 50′ circa.
Thollem McDonas, pianista errante, ormai di casa a Palermo e da Curva Minore, a messo su un ensemble di “Panormiti” per dare il benvenuto a Sunken Cages (Ravish Momin, NewYork/Philadelphia) in visita in Sicilia per la prima volta. Attingendo dalle profonde esperienze (musicali) e ad un vasto repertorio musicale, l’ensemble composto da Doudou Diouf (chiatarra_voce), Caterina Sacco (congas_djembe), Federico Souleymane Capraro (basso), Bintu Ayla Badiane (voce_movimento), Thollem McDonas (pianoforte_campionatore), and Sunken Cages (batteria elettronica), eseguirà delle creazioni uniche basate su un’esplorazione collettiva delle singolari possibilità inerenti a questo specifico gruppo di musicisti.
/ENG/
Thollem has assembled a powerful ensemble of Panormiti to welcome Sunken Cages (Ravish Momin, New York/Philadelphia) to Sicilia for the first time. Drawing on deep experiences from a wide array of music, the ensemble consisting of Doudou Diouf (Guitar/Voice), Latina Catherina Sacco (Congas/Djembe), Federico Souleymane Capraro (Bass), Bintu Ayla (Vocals/Movement), Thollem (Piano/Sampler), and Sunken Cages (Electronic Drums) will perform unique creations based on a collaborative exploration of the unique possibilities inherent to this particular group of musicians.
Scritture Multiple: 3 creazioni del mondo
Opere per 10 musicisti: 3 flauti, 3 clarinetti, pianoforte, contrabbasso, chitarra, percussioni ed elettronica.
Lo spettacolo riunisce musicisti della SIO (Sicilia – Italia) e dell’ensemble Yin (Martigues – Francia) in un progetto che coinvolge 3 compositori: Philippe Festou, Luigi Esposito e Benedetto Basile.
Scritture Multiple nasce nella continuità delle collaborazioni artistiche consolidatesi tra le città di Martigues, Marsiglia e Palermo, tra la Curva Minore, l’orchestra di improvvisatori siciliani, l’Ensemble Yin, i compositori Philippe Festou, Luigi Esposito e Benedetto Basile.
Questi risultati hanno consentito la creazione di opere musicali originali, utilizzando linguaggi, idiomi e forme di scrittura convenzionali e non convenzionali durante concerti e festival. Scritture Multiple sviluppa un programma che include l’interpretazione di nuove composizioni (pittografia musicale, partiture grafiche, improvvisazione, elettronica e notazioni più convenzionali).
I due ensemble SIO e Yin hanno collaborato insieme a Palermo nel 2019 e hanno lavorato in tutto il mondo, spesso in collaborazione con artisti multimediali di fama internazionale e solisti ospiti, alla diffusione di musica innovativa. Allo stesso tempo, ognuno lavora per radicare la musica creativa nel proprio territorio.
Concerti si svolgeranno a Palermo il 25 novembre e a Martigues (FR) il 9 dicembre 2023.
Un omaggio a Lelio Giannetto e a Curva Minore raccontato tramite una selezione di 32 fotografie di Ross La Ciura e Alessandro D’Amico.
Lo scopo non è quello di forzare le due diverse impronte stilistiche alla ricerca di uno stampo estetico comune, bensì quello di far comunicare tali diversità di sguardi rispetto alla medesima realtà: l’universo di Lelio all’interno di Curva Minore.
Nel primo caso si avrà dunque uno sguardo in bianco e nero, sulla figura di Lelio all’interno della realtà da lui creata, nel secondo invece lo sguardo sarà a colori e si aprirà all’interno della vita di Curva Minore anche se in assenza, solo in scena, della figura del Maestro Lelio Giannetto.
In realtà non ci sono parole per descrivere questa musica. È un’esperienza non paragonabile, galleggi insieme alla musica del Canto Ostinato e tutto intorno a te sembra dissolversi e scomparire. Ti porta in uno stato di trance che aumenta le tue percezioni; speranza, tristezza, felicità e paura.
Canto Ostinato sprigiona vitalità ed energia. Un’esperienza meditativa e allo stesso tempo profondamente commovente, il pezzo apre un immenso spazio interiore ed evoca il ritmo del mare, delle onde che si infrangono sulla riva ancora e ancora. Un capolavoro del minimalismo, un’opera affascinante che cresce in bellezza man mano che la si ascolta.”
Simeone dieci Holt (1923-2012)
L’opera Canto Ostinato del compositore olandese Simeon Ten Holt, presentata per la prima volta nel 1979, è una delle opere più importanti di musica minimale scritta per pianoforte. La struttura del brano è costituita da cellule, o “sezioni”, che i pianisti possono ripetere “ad libitum”, garantendo una grande libertà dal compositore agli esecutori. Questa interazione tra gli esecutori insieme alla trasparenza della musica sono portate in primo piano, il risultato è un brano che durante l’esecuzione si trasforma in un’opera organica e fluttuante. Ciò significa anche che le esecuzioni possono durare da un’ora e mezza a diverse ore e richiedono una collaborazione molto intensa tra i pianisti. Ogni esecuzione è unica e incomparabile.
Le composizioni di Simeons ten Holt non sono semplici opere singole, ma piuttosto una raccolta di un numero infinito di composizioni, in un unico codice scritto. Come una moltitudine di immagini nascoste all’interno di un’immagine olografica, la sceneggiatura delinea uno spazio di soluzione in cui la forma e la forma reali si evolvono nel tempo fino alla loro piena estensione e profondità.
Mentre la musica minimale ha essenzialmente uno stile modernista e costruttivo, la musica di Simeon può essere caratterizzata come più postmodernista e organica. Il successo di questa musica si spiega con questa qualità, perché si connette con il pubblico a livello emotivo e lo porta in un viaggio attraverso uno spazio musicale ogni volta unico. Avventuroso ma non pericoloso, impegnativo ma non travolgente, inesplorato ma non casuale.
Estratto dal testo «L’alba del minimalismo» di Ton van Asseldonk – Fondazione Simeon ten Holt.
In questo lavoro intreccio due processi vibratori. Uno che viene dal pensiero di Maria Zambrano, mia amata pensatrice da cui ho tratto due fogli di Deliri – Logos embrionario nel 1998, le cui intuizioni ho ritrovato nel suo Delirio e Destino, http://officinapatosq.blogspot.com/p/maria-zambrano-project.html un altro che viene dalle apparenti polarità di Monitulipare, blog iniziato nel 2010, una partitura che dedico a diverse situazioni di insiemi relazionali attraverso vuoti intrecciati con alcune linee parallele che ha partecipato ad alcune manifestazioni tra cui I musicisti lavorano, ciascuno, su 20 fogli, in originale e nei due capovolgimenti possibili, che ho preparato pensando alla spazialità temporale (e viceversa) che gli squarci operano. Nel loro laceramento è avvenuto un suono.
La pratica che verrà dalla sensibilità di Eva Geraci e Gandolfo Pagano sarà intrecciata alla mia nel pronunciare alcune frasi tratte dai Deliri, ultime pagine del libro di Zambrano citato sopra.
Mi affascina il labirinto infinito di flauto, chitarra preparata e voce che dalle tracce e dalle trame appena poste allo sguardo, potrà farsi. Un labirinto – vortice aereo che sentirà anche chi aderirà ai suoni proposti e che potranno far conoscere il senso d’affetto che Maria Zambrano aveva per la sorella Araceli, offesa dal nazismo e sua compagna di vita. Affetto che traspare anche dall’andamento del suo pensiero.
Gli spazi da praticare sono flessibili secondo l’operatività degli strumenti propri.
E la flessibilità è propria di questo lavoro e lo propongo con una possibilità un video essenziale, tratto dai fogli.
Il solo di Joëlle Léandre concentra un’energia che esce dalle profondità della terra, fin dai primi colpi d’arco. Il suono potente che afferra istantaneamente il corpo è un’esperienza forte e travolgente, un incantesimo tribale che si sprigiona mescolando rabbia e amore.
La performance ruota intorno al contrabbasso e al suo utilizzo totale. Il corpo come elemento da percuotere, l’alternanza di archetto e pizzicato, l’accompagnamento trovato nei rumori causati dalle corde grattate, dalla cassa trascinata sul pavimento, dagli oggetti che Silvia Bolognesi fa interagire con lo strumento. La voce, inoltre, come parola, come canto e come bordone di sostegno per le linee melodiche espresse dal contrabbasso. E, infine, il gesto, utile per sottolineare momenti e passaggi e, soprattutto, sempre pensato per completare la linea espressiva. Il senso è quello di una performance molto più stratificata nelle espressioni e nel racconto. Se il baricentro del movimento è il contrabbasso, per quanto riguarda linguaggi e direzioni musicali il punto di partenza è una visione ancestrale del blues alla quale naturalmente si agganciano nel discorso sonoro le derive radicali e la spoken word. Una visione capace di portare a proprio vantaggio la ripetizione delle frasi e il “contorno” di rumori e gesti e costruire così il flusso articolato e mai troppo scarno del concerto.
“Schegge” è viaggio nell’universo dei pianeti i cui suoni sono alla base di alcuni brani dai titoli emblematici come “Moon” (dedicato a Karl Berger ed Ingrid Sertso), “Mercury”, “Pluto”, “Venus”. Attraverso alcune ricerche condotte tramite il sito della NASA, Maria Merlino, ha poi alterato i suoni originali dei pianeti personalizzandoli. Un processo con il quale l’artista ha voluto raccontare il legame che c’è fra la Terra e il resto dell’universo e l’influenza che esercitano proprio i pianeti sull’uomo. Un messaggio anche ecologista, che grida il bisogno di rispetto verso tutto ciò che ci circonda e che è sempre collegato. La vita, i pianeti, i satelliti, tutto è collegato attraverso la musica.
Il Mamasi trio si forma nella primavera 2023 per volontà di Valeria Cuffaro.
Tre personalità completamente diverse che si legano sotto l’influsso del suono, ognuna a modo suo, con delicatezza e potenza esplosive. Tre menti che si intrecciano con l’ausilio dei propri strumenti viaggiando nello spazio e nel tempo senza coordinate ma senza smarrirsi. MaMaSi e’ un’esperienza tattile e aleatoria dove l’ascoltatore si immerge in uno slancio del suono che raggiunge le menti e attraversa i corpi.
𝑴𝒂𝑴𝒂𝑺𝒊 𝑻𝑹𝑰𝑶 vi aspetta con mente e cuore aperti per un viaggio all’esplorazione del vostro Io più nascosto.
SOLO – Privo di compromessi per sua stessa natura, il solo è un microcosmo poetico. il flauto “aumentato” con l’uso di tecniche estese, della respirazione circolare e della voce, esplora il proprio limite, materia viva e organica tra musica composta ed improvvisata.