Nel secondo anniversario dalla scomparsa di Lelio Giannetto ci immergiamo in una serata interamente dedicata a lui tra danza/video/musica con una serie di progetti a cui ha partecipato lo stesso Lelio e alcune composizioni inedite dedicate a lui.
ore 21,00 video performance
PERGAMENA LesArten I – Grotte della Gurfa
film indipendente di Cri du Coeur
con la partecipazione di Lelio Giannetto
Willehad Grafenhorst (video) e Fine Kwiatkowski (danza), sotto il nome d’arte di Cri du Coeur sono due artisti sperimentatori tedeschi impiantati ormai da alcuni anni in Sicilia, e che nell’estate del 2018 hanno realizzato questo breve film, in collaborazione con Lelio Giannetto. Il film (durata 17 minuti) è un lavoro poetico molto profondo nel quale il video maker utilizza le trame della roccia della grotta, gioca con la luce che penetra da alcune fessure mentre il corpo della danzatrice, ed i suoni di Lelio interagiscono con lo spazio, e tra loro. I due artisti tedeschi continueranno ad interagire tra loro, dando vita ad una performance multidisciplinare, invitando il pubblico a spostare l’attenzione dallo schermo al palco ed offrendo una performance visiva tra danza e musica attraverso l’utilizzo del particolarissimo contrabbasso balalaika suonato da Willehad Grafernhorst.
ore 21,45 concerto
Open – partitura aperta
con Simone Mancuso (composizione, direzione, percussioni), Daan Vandewalle al pianoforte e la SIO – Sicilian Improvisers Orchestra, l’ensemble di musicisti siciliani fondato da Lelio Giannetto come gruppo di sperimentazione e di ricerca nel campo dell’improvvisazione che, in modo stabile dal 2014 realizza collaborazioni con artisti internazionali ed esecuzioni di brani di musica contemporanea.
ore 22,30 performance danza e suono
Perfodance: Invocation for Lelio
Le danzatrici Emilia Guarino, Sabrina Vicari, Mara Rubino balleranno sulla musica che il grande contrabbassista statunitense Marc Dresser ha dedicato a Lelio Giannetto pregando attraverso il suono.
ore 23,00 video proiezione
Il Contrabbasso Parlante con Lelio Giannetto
di Francesco Murana
Murana ormai da anni documenta l’attività di Curva Minore, in cui Lelio Giannetto si esprime attraverso il suo spettacolo solista: il contrabbasso parlante. Il video realizzato a Selinunte nel 2016 esprime tutta la forza artistica di Lelio Giannetto.
Revolutionary music
Il racconto di due grandi capolavori
A volte ci si riferisce alla storia della musica come ad un oceano, un vasto universo di infiniti capolavori composti nel passato, rendendo così difficile il paragone per i compositori odierni. Si dice spesso che portano il peso della storia sulle loro spalle mentre i giganti guardano sopra le loro spalle…
Frederic Rzewski, un compositore e pianista americano residente a Bruxelles, non ha mai avuto questo problema. Ha semplicemente composto dei capolavori che sono all’altezza delle opere più celebri e rappresentative della storia della musica occidentale.
Uno di questi pezzi è The People United Will never be Defeated. Composta a metà degli anni settanta, questa serie di 36 variazione de El Pueblo unido jamás serà vencido non racconta soltanto gli accadimenti sconvolgenti dal punto di vista politico e militare quando nel 1973, in Cile, Salvador Allende, capo scelto democraticamente e i suoi seguaci, furono uccisi nel corso del colpo di stato militare del futuro dittatore Pinochet. Ma anche questo opera di Rzewski parla alla gente di tutti i tempi, a tutte le culture, tramite una forma di variazione che contiene tutti gli stili possibili: dal ripetitivo, Stockhausen, al jazz, Rachmaninoff, uniti da una forma precisissima e ultralogica. Questo capolavoro viene spesso paragonato per la sua ricchezza e per la sua potenza emotiva… ebbene sì, alle Variazioni Goldberg di Bach e (le Variazioni) Diabelli di Beethoven.
Il De profundis di Rzewski è indubbiamente un’altra opera che resisterà al passare del tempo. Rzewski ha scelto un testo famoso, scritto in prigione dal celebre letterato della fine del XIX secolo, Oscar Wilde e ha composto un’opera per “pianista parlante”. Diventato un classico, questo testo fa ormai parte del nostro inconscio collettivo. E questa composizione è altrettanto potente. Il testo di Oscar Wilde si muta in un copione che si concentra sul ruolo dell’arte nella vita. Il pianista, alias Oscar Wilde, prima descrive tutti gli orrori della vita in prigione che lo spingono a dire che non c’è fondamentalmente più alcuna speranza. Tuttavia verso la fine del testo comincia a riflettere sul ruolo dell’arte.
Quindi se l’incipit è: “Ecco dove la vita d’artista conduce un uomo,” la fine dell’opera saluta invece il potere dell’arte e della spiritualità che portano ad “un nuovo inizio.”
Il pianista Daan Vandewalle è un performer acclamato al livello internazionale ed apprezzato esecutore di musica per pianoforte del ventesimo e ventunesimo secolo.
Il suo repertorio consiste in centinaia di pezzi, incluso performances complete del lavoro per pianoforte di Charles Ives, Olivier Messiaen, ed altre numerose premiers risultato di intense collaborazioni con compositori contemporanei. Si è esibito in molti luoghi diversi, dai piccoli club collegati alla scena musicale di sperimentazione a luoghi stabili e prestigiosi come il Praga Spring Festival, il Lincoln Centre di New York o il Teatro des Chatelets di Parigi. Un progetto speciale include la sua collaborazione di una vita con il compositore americano Alvin Curran che è risultato in una serie di maratone performative della durata di 6h del ciclo per pianoforte “Inner Cities”, una serie che è stata pubblicata su Long Distance classics/Harmonia Mundi cv box (2005).
Altri progetti discografici includono la musica completa per pianoforte di Gordon Mumma (2008 NWR) e la sua registrazione di debutto della sonata Ives Concord (1996) che è stata accolta con recensioni entusiastiche dalla stampa americana. Il suo ultimo disco è dedicato a The People United Will Never Be Defeated di Frederic Rzewski. Ha presentato in anteprima dozzine di pezzi nuovi per citarne alcuni Christian Wolff, Clarence Barlowe, Maria De Alvear, Fred Frith e Gordon Mumma. È uno dei pochi pianisti al mondo a suonare l’intero Opus Clavicembalisticum di Sorabji. Progetti recenti includono l’esecuzione del concerto per pianoforte di Ligeti alla Carnegie Hall di New York e il festival primaverile di Praga. Oltre al suo lavoro come solista, forma un duo pianistico con il leggendario pianista australiano Geoffrey Douglas Madge, e duetti con il violoncellista Arne Deforce e la cantante Salome Kammer. Nel 2015 ha eseguito la prima mondiale di A Dog’s Life, il secondo concerto per pianoforte di Rzewski, diretto da Peter Rundel, Asko Schonberg ensemble.
Nel 2017 ha suonato la prima mondiale di “Songs of Insurrection” di Rzewski al Concertgebouw di Bruges. Presto uscirà la sua ultima registrazione, il Concerto per pianoforte n. 3 di Skalkotta con la direzione di Johannes Kalitzke.
Binary Counterpoint – Musica per percussioni ed elettronica
Il programma è composto da musiche per percussioni ed elettronica, sia su nastro che con elaborazioni in tempo reale. Il titolo Binary Counterpoint (contrappunto binario), si riferisce al noto contrappunto musicale dove due o più linee musical indipendenti si contrappongono e interagiscono. In questo caso le linee musicali sono rappresentate dagli strumenti acustici a percussione che interagiscono con il mondo della musica elettronica.
Simone Mancuso è percussionista e direttore specializzato in musica contemporanea. Nel 2002 ha ricevuto il Kranichstein-Stipendienpreise dall’ Internationales Musikinstitut Darmstadt e nel 2005 il primo premio dallo Stockhausen Stiftung für Musik. Premio consegnatogli da Karlheinz Stockhausen stesso. Ha collaborato, suonato e inciso con compositori e musicisti come Karlheinz Stockhausen, Martha Argerich, Salvatore Sciarrino, Chaya Cernowin, Alvin Curran, Annie Dutoit, Adriana Hoelsky, Michele Marelli, Lelio Giannetto, Giovanni Damiani e molti altri. Ha inciso per Deutsche Grammophon, DECCA, Stradivarius, NEUMA, COL LEGNO. Simone Mancuso e’ membro del Mancuso-Suzda Project di New York, direttore stabile del Lugano Percussion Group in Svizzera e dell Arizona Contemporary Music Ensemble di Phoenix. Dal 2009 é direttore artistico del PRISMS CONTEMPORARY MUSIC FESTIVAL di Phoenix. Attualmente vive a Phoenix (USA) dove é professore di percussioni all’ Università Statale dell’Arizona (Arizona State University).
www.simonemancuso.com