Sotto la direzione di Elio Martusciello si riunisce una moltitudine di musicisti vicini a Lelio e alla sua Curva per chiudere in bellezza ed armonia con una fantastica festa di suoni.
Con queste parole Elio Martusciello descrive il suo concerto dedicato a Lelio.
“Per me la nostalgia non è solo il ricordo per una persona amata che non c’è più, per un passato che non esiste più. Non è solo un sentimento passivo e triste che si rivolge impotente verso un vissuto irraggiungibile, impraticabile, ma è anche una forza creativa, immaginativa, che può fare da premessa per ogni lavoro di trasfigurazione nei confronti del mondo presente e futuro. Da essa sorgono importanti coordinate utili per orientarsi nel mondo, da essa si irradiano vettori fondamentali per la produzione del senso. Sono di fatto i nodi più robusti e resistenti capaci di reggere l’intera rete di interazioni che abbiamo con gli altri, cono noi stessi e col mondo intero. Ciò verso cui proviamo un sentimento di nostalgia è essenziale per l’evoluzione individuale e collettiva, fondamentale per intensificare l’intera esistenza; ne consegue che anche l’arte e la musica assimilino sostanze massimamente nutrienti da tale inesauribile e dolce fonte.
Un’esplorazione tra le frequenze gravi e medie con uno slancio proteso verso le alte in connessione con lo spirito giocherellone di Lelio.
Suoni e musiche dalla rete/youtube remix. Un concerto al buio sull’immaginario collettivo del Novecento a più di 50 anni dallo sbarco sulla luna, un viaggio onirico musicale verso lo spazio in cui gli spettatori sono coinvolti a livello sensoriale. I movimenti sonoro/musicali sono strutturati come un continuum atemporale, in un viaggio di astrazione siderale. Cuccia utilizza suoni che si sovrappongono diventando veri ambienti sonori sia semplici che complessi, dalla cronaca originale dello sbarco sulla luna del 1969 a cronache di oggi, da Ligeti a Stockhausen, dai Pink Floyd a Brian Eno, dai Tangerine Dream a John Cage, da Terry Riley a Sainkho Namtchylak, a sonorità pop e altro fino al trap e alle sonorità di oggi. Il pubblico è invitato a distendersi su stuoie e cuscini.
COLORI una produzione di “Cri du coeur”
Colori del suono
Colori del corpo
Colori delle emozioni
Colori della natura
Colori del clima
Colori dell’acqua
Colori dello spazio
Colori degli occhi
COLORI mette il dito nelle piaghe della nostra società, affronta e visualizza il riscaldamento dell’atmosfera terrestre, il conseguente innalzamento del livello del mare e la distruzione degli habitat per gli esseri umani e gli animali.
Nella performance, lo spazio (scenico) si restringe sempre di più per mezzo del video, scomparendo nel nero. I colori BLU.BIANCO.ARANCIONE.ROSSO definiscono lo spazio, alternati a barre nere, il corpo danzante cerca di sistemarsi in esso, di drizzarsi…
Tutto confluisce, esce dal momento. Permette all’energia repressa di uscire, di diffondersi e di mescolarsi con i sentimenti del pubblico presente, suscitando emozioni e ponendo domande sul futuro…
Musica: MONDOLETTOSOTTOILCORVO (Gandolfo Pagano/ Willehad Grafenhorst) con Claudia Risch
“Ho suonato in diverse formazioni in duo per più di cinquanta anni e ancora oggi mi mettono alla prova. Con Gabby potrebbero essere cinquanta anni che suoniamo insieme anche se la nostra collaborazione é molto recente: ogni volta è stimolante, esilarante, imprevedibile e allo stesso tempo è come sentirsi a casa. Magico”
Fred Frith
“Ascoltare passato, presente e futuro in duo con Fred è come un respiro infinito. Crescere ed avvicinarsi da un punto di vista sonoro nel corso degli anni è un privilegio profondo, con una semplicità senza eguali! Infinitamente impavido, generativo ed espansivo. Alchimia.”
Gabby Fluke-Mogul
Fred Frith e Gabby Fluke-Mogul si uniscono insieme mettendo in gioco la loro lunga esperienza individuale nel condurre workshop di improvvisazione ed offrono uno spazio dinamico integrativo e somatico adatto allo sviluppo di voci ed idee. Aperto a tutti i musicisti improvvisatori, avere un minimo di esperienza nell’improvvisazione è utile!
Il workshop si svolgerà dal 16 al 18 maggio 2024 presso la sala Michele Periera ai Cantieri Culturali Ducrot di Palermo e sarà svolto in lingua inglese. Il workshop prevede un concerto di restituzione al pubblico che si svolgerà alle ore 21.00 giorno 18 maggio.
Contributo workshop 180 euro.
Per effetturare l’iscrizione utilizzare il seguente form
https://forms.gle/7t4MffUnYWreUDoKA
“Ho suonato in diverse formazioni in duo per più di cinquanta anni e ancora oggi mi mettono alla prova. Con Gabby potrebbero essere cinquanta anni che suoniamo insieme anche se la nostra collaborazione é molto recente: ogni volta è stimolante, esilarante, imprevedibile e allo stesso tempo è come sentirsi a casa. Magico.”
FF
“Ascoltare passato, presente e futuro in duo con Fred è come un respiro infinito. Crescere ed avvicinarsi da un punto di vista sonoro nel corso degli anni è un privilegio profondo, con una semplicità senza eguali! Infinitamente impavido, generativo ed espansivo. Alchimia.”
GFM
Gabby Fluke Mogul è una violinista, improvvisatrice, compositrice, educatrice, organizzatrice new yorkese. Il suo stile è un intreccio tra free jazz e jazz d’avanguardia, con profonde radici nella sperimentazione e nell’improvvisazione; la sua musica è stata descritta come ‘’viscerale e virtuosa’’ e ancora ‘’ il suono più suggestivo nella musica improvvisata da anni’’. Gabby è onorata di aver collaborato con Nava Dunkelman, Joanna Mattrey, Ava Mendoza, Charles Burnham, Fred Frith, Luke Stewart, Zeena Parkins, Tcheser Holmes, Lester St. Louis, William Parker, and Pauline Oliveros e molti altri musicisti, poeti, danzatori e artisti visivi. L’artista inoltre promuove dei workshop di improvvisazione, collabora con la Creative Music Studio, fondata nel 1971 da Karl Berger, Ingrid Sertso e Ornette Coleman, attualmente prende parte ad una residenza presso Roulette, la quale supporta artisti che creano arte nuova e creativa in tutte le sue forme e discipline.
Fred Frith è un compositore, improvvisatore ed educatore meglio noto per la reinterpretazione della chitarra elettrica cominciata con Guitar Solos nel 1974. Ha sviluppato il suo stile suonando nelle rock band, in particolare gli iconici Henry Cow, e creando musica in studi di registrazione. Il lavoro di Fred è stato eseguito da ensambles come: la BBC Scottish Symphony Orchestra, passando dagli Eclipse Quartet ai Hieronymus Firebrain fino agli Sleepytime Gorilla Museum. Ha ampiamente composto musica per spettacoli di danza e film. Come improvvisatore, Fred si è esibito con delle figure chiave che appartengono a diverse generazioni, da Derek Bailey e Pauline Oliveros, a Camille Émaille e Gabby Fluke-Mogul. Ha insegnato per molti anni al Mills College in Oakland California, e al Musik Akademik Basel, dove ha codiretto il programma del Master sull’improvvisazione.
Uno spettacolo è destinato a scomparire dal luogo in cui si svolge. È fatto di momenti, ognuno dei quali è irripetibile e inafferrabile. L’idea di “Ima koko watashi” (dal giapponese: “Sono qui adesso”) si basa sul desiderio di cogliere questa fugacità nella danza.
Gli artisti lavoreranno sul momento, l’hic et nunc che sta immediatamente scomparendo.
Una performance può essere vista come un segno tracciato sulla superficie dell’acqua con un bastoncino. è difficile che sopravviva. è destinata a scomparire dal luogo in cui si svolge o semplicemente a spostarsi in un altro luogo. un luogo fisico, come un altro palcoscenico. un luogo immateriale, come la memoria di chi l’ha vissuta e ne porta a casa il ricordo. una performance è composta da momenti, ognuno dei quali è irripetibile, inafferrabile. sono uniti da una linea temporale. può essere una linea retta, curva, o che si chiude su se stessa come un cerchio o uno scarabocchio.
Possiamo trovare mille modi per immaginare una performance, ma non possiamo prescindere dalla sua natura effimera, fugace, deperibile. la performance ha un inizio e una fine nello spazio e nel tempo (a volte molti inizi e molte fini). difficile tornare indietro. difficile correggere un errore. Tetsu Salito, il contrabbassista che è anche l’ispiratore di queste serate, soleva dirci che le cose più importanti sono l’adesso (ima), il qui (koko) e quell’io individuale/collettivo che risponde al nome di watashi
Il progetto ha già avuto luogo a Düsseldorf, Wuppertal, Colonia, Liegi, Bruxelles, Tokio e continuerà a girare fino al 2025.
Questo sarà il primo incontro tra i Three Tsuru Origami, gruppo europeo composto da Gabriele Mitelli, John Edwards e Mark Sanders, e la sassofonista argentina Camila Nebbia appena inserita in ben due liste del prestigioso sondaggio internazionale di El Intruso.
Il trio di Gabriele Mitelli ha una missione chiara: prendere le distanze dai cliché e intraprendere la strada meno battuta. La musica è un viaggio nel cuore dell’improvvisazione, dove il jazz è ancora una volta una scommessa, una pratica tagliente in cui l’assunzione di rischi è fondamentale per il progresso. I compagni di band di Mitelli sono due grandi musicisti inglesi, per i quali il rumore e la rivolta sono uno stile di vita: il bassista John Edwards e il batterista Mark Sanders. Tutti e tre sono instancabili sperimentatori, che hanno suonato in varie combinazioni al fianco di artisti del calibro di Evan Parker, Roscoe Mitchell, Sunny Murray, Peter Brötzmann, Louis Moholo-Moholo e Wadada Leo Smith: collaborazioni che parlano di coraggio e libertà, integrità e impegno. Tenetevi forte: qui c’è tutto un mondo da scoprire.
Il trio suona insieme da tre anni e ha pubblicato un disco su We Insist! Records, che è stato recensito in tutto il mondo, e suonato in molti club e festival in Europa.
Il concerto è realizzato in collaborazione con l’associazione lampedée
Con il progetto Tales from the Subterranean Julius Gabriel esplora i confini e le complessità dei suoi strumenti, l’interazione dinamica tra la corporeità, l’acustica, la trascendenza e l’ipnosi. La sua base musicale è profondamente radicata nell’improvvisazione e trae ispirazione da un eclettico spettro di generi, tra cui jazz, folk, classica, psichedelico, rumore, minimalismo, drone e musica ambientale.
Nei suoi concerti in solitario si immerge in modo meditativo all’interno delle dimensioni spaziali uniche e delle risonanze di ciascuno spazio di esibizione. Crea paesaggi sonori ultraterreni
attraverso l’elettronica, trasforma il sax tenore in uno strumento a percussione, il sax soprano in uno strumento gemello dronante e il ghaita in uno strumento ibrido. L’odissea musicale di Julius Gabriel è testimoniata in diversi album solisti, una testimonianza del suo approccio versatile e innovativo.
Si tratta di un progetto legato a due CD che usciranno in ottobre a nome di Rocco John Iacovone, registrati a New York.
Tra contemporanea, jazz, impro e musica da camera, si tratta di un progetto dalle mille sfaccettature di un musicista/compositore influentissimo nel Lower East Side di New York, dove crea gruppi musicali con i migliori musicisti del Downtown. Esempio di musicista a 360 gradi, allievo diretto di Lee Konitz e Sam Rivers, ha ottenuto anche un Master Degree’s in composizione classica con i diretti discepoli di Nadia Boulanger.
Il suo concerto vuole essere anche un momento in cui Rocco John da degli input al pubblico su come ascoltare la musica in una sorta di evento interattivo.
Al quintetto si unisce la moglie Denise Fusco Iacovone, grande artista, docente di arti figurative alla Xavier School di Manhattan, che si cimenterà come sempre accade durante i concerti del marito, in una seduta di action painting, dove potrà anche coinvolgere il pubblico.
Amach as an praiseach seo (Fuori da questo caos), dall’omonimo album, è un concerto immersivo che racconta la storia di un percorso di guarigione e di rinascita.
Mac Tire unisce le video-proiezioni ai suoni naturali, le chitarre processate e i synth, generando un ambiente criptico e metamorfico. Mac Tire classe 1996 è un sound designer, musicista, performer, visual artist e compositore palermitano. Il suo progetto musicale combina musica ambient, sperimentale, elettronica e live looping usando differenti strumenti: la sua chitarra semi-acustica signature ad otto corde, synth, suoni naturali campionati e l’acqua tramite l’utilizzo di idrofoni. Dopo aver conseguito un Bachelor of Arts in Music Performance, consegue una magistrale in Musica e Nuove Tecnologie, negli ultimi sei anni, ha sviluppato un’intensa attività di ricerca e sperimentazione sonora. Partendo dall’interazione tra chitarra, sintetizzatori ed effetti audio ha iniziato così a ricercare suoni, atmosfere ed immaginari che andassero oltre l’idea, non solo della chitarra, ma anche della musica tradizionale.
Dal 2021 si è fatto forte l’interesse nei confronti dei suoni naturali, tanto da lavorare con due idrofoni, i quali gli permettono di integrare il suono del mare e dell’acqua all’interno della sua
ricerca sonora.