Silvia Bolognesi_contrabbasso
La performance ruota intorno al contrabbasso e al suo utilizzo totale. Il corpo come elemento da percuotere, l’alternanza di archetto e pizzicato, l’accompagnamento trovato nei rumori causati dalle corde grattate, dalla cassa trascinata sul pavimento, dagli oggetti che Silvia Bolognesi fa interagire con lo strumento. La voce, inoltre, come parola, come canto e come bordone di sostegno per le linee melodiche espresse dal contrabbasso. E, infine, il gesto, utile per sottolineare momenti e passaggi e, soprattutto, sempre pensato per completare la linea espressiva. Il senso è quello di una performance molto più stratificata nelle espressioni e nel racconto. Se il baricentro del movimento è il contrabbasso, per quanto riguarda linguaggi e direzioni musicali il punto di partenza è una visione ancestrale del blues alla quale naturalmente si agganciano nel discorso sonoro le derive radicali e la spoken word. Una visione capace di portare a proprio vantaggio la ripetizione delle frasi e il “contorno” di rumori e gesti e costruire così il flusso articolato e mai troppo scarno del concerto.